Sono una entusiasta della vita, lo sono sempre stata. Sono figlia di un padre che si svegliava ogni giorno con il sorriso nonostante le mille difficoltà che gli si prospettavano davanti e, regalandomi un sorriso prima di andare via recitava: “Storta va e dritta viene”. Sono ormai mesi che ci muoviamo camminando sulle uova cercando questa strada dritta tra le curve a gomito. La certezza nel cuore è che ci si aprirà davanti all’improvviso.Nel frattempo viviamo e affrontiamo tutto e corriamo. Corriamo forte.
AdOO Events è stato il risultato di una lunga corsa a ostacoli che da mesi ogni mattina aveva inizio. Ogni giorno un puzzle da comporre entro sera e puntualmente il giorno dopo la scatola sulla scrivania era un’altra, nuova di zecca. Lo scopo delle associazioni e delle federazioni è quello di unire, una cosa che diventa estremamente difficile da realizzare in un momento in cui il diktat è dividere fisicamente le persone. Questa natura ha generato la strenua difesa, messa in campo dalla squadra AdOO e Federottica, del convegno in un luogo sufficientemente ampio da permettere la distanza necessaria ma anche di guardarsi negli occhi. Quando la scatola del puzzle, restituita puntualmente al mattino, è diventata “rossa” la naturale resilienza ha portato a correre su una strada diversa, lastricata di bit.
Un evento in streaming e non un convegno perché i “convenuti” di fatto non hanno mosso un passo dalle loro case, così come molti relatori e ospiti: ma l’incontro c’è stato ed è stato vivo ed emozionante come abbiamo realizzato subito dalle parole del saluto iniziale di Luisa Redaelli.
Sono entrata in punta di piedi e dal corridoio dietro le quinte prima di lanciare la lunga diretta di domenica 8 novembre, perché è proprio così che ho approcciato il mondo dell’ottica che mi ha da subito affascinato. Ho mosso i miei primi passi rimettendomi sui banchi a quarant’anni, quando realizzi che il polso duole nel prendere appunti velocemente. Ho affrontato la vita di tutti i giorni dove bisogna centellinare il tempo per interiorizzare i concetti mentre, frastornata dall’esperienza viva del negozio, affronti la bellezza di un mestiere che ti lascia intravedere la perfezione della macchina umana che si dipana tra cervello e occhi. Un linguaggio che devi padroneggiare molto bene per tradurlo in un dispositivo su misura adeguato alla sua importante funzione.
Un ottico non smette proprio mai di imparare, di ragionare sull’impatto delle nuove tecnologie nel suo lavoro, di trovare l’equilibrio giusto. Per questo il confronto, l’interazione e l’aggiornamento diventano fondamentali. Quando ti rendi conto che questa esigenza primordiale deve entrare in sintonia con l’esperienza di essere imprenditori a tutto tondo, senti che ogni giorno devi indossare una pesante corazza invece del camice e correre. Ovviamente senza dimenticare l’elmetto per difendersi da tutto e da tutti.
La lunga maratona degli AdOO Events nei due giorni dedicati ha percorso in lungo e in largo le tematiche legate al mondo che si dipana intorno agli ottici: dalle prospettive e pericoli legati ai nuovi regolamenti europei nel futuro che si va delineando sommandosi alla situazione odierna, illustrati nella relazione dal presidente Afragoli, alle nuove norme, agli obblighi, alle novità fino alcuore del convegno, gli approfondimenti tecnico scientifici.
I temi affrontati al mattino della domenica di analisi e riflessioni sul settore con il presidente MIDO e ANFAO Giovanni Vitaloni, il dibattito seguito ai dati della ricerca Federottica illustrati
da Beatrice Zannarini, che ha scattato una fotografia della situazione nel nostro settore, ci hanno permesso, anche se a distanza, di ragionare insieme grazie agli interventi di Giuseppe Sicoli, Anto Rossetti, Fabrizio Vettore, Simone Santacatterina e Davide Croce. Il flusso del presente è sempre frutto del sentire comune fatto di assensi e dissensi e il cammino comune è sempre un compromesso da raggiungere perché i passi siano decisi e incisivi.
Sono molte le battaglie che gli ottici hanno perso nei tanti anni trascorsi dal regio decreto del 1928. La disillusione a cui il passare del tempo ha abituato la categoria è una pillola amara da mandare giù i cui effetti sono evidenti nelle mille chat sui social dove siamo tante isole arroccate su se stesse. Ma i cambiamenti nascono sempre dalle crisi e se non c’è dubbio che il momento sia critico è ancora più indubbio che non possiamo sprecare questa crisi. Dobbiamo credere che le battaglie che si prospettano davanti possano farci vincere la guerra, se solo troveremo una risposta comune. Ma nulla si può ottenere senza che ognuno faccia la sua parte con il rispetto delle sue idee e di quelle del sentire comune, trovando i compromessi necessari tra le due parti. Nessuno si salva da solo e questo vale ogni giorno e ancora più domani.
E’ stato per me un grande onore introdurre con un sorriso spontaneo e in questo momento necessario, tutti i vari momenti della giornata di domenica cercando di bilanciare leggerezza e sostanza in una formula nuova per tutti noi. Come ho avuto modo di dire in diretta il mio posto era sul divano di casa a fianco a voi o meglio sulla scrivania a prendere appunti con il polso indolenzito. Ma ci sono momenti in cui la vita ti chiede di più e tu non hai il tempo di pensare se ci riesci, lo fai e basta.
Grazie alla squadra AdOO, Federottica e Ottica Italiana per avermi dato questa possibilità e a tutti voi per l’abbraccio di ritorno che ho sentito forte e chiaro.
Avanti tutta.