Sabato 11 aprile nel nostro dodicesimo appuntamento di RADIO OTTICA abbiamo ospitato un agente del settore occhiali per raccontarvi il mondo che si cela dietro i km che percorrono con le loro macchine, trascinando valigie piene di bellezza e storie da raccontare che sono state loro affidate. E’ un lavoro duro quello dell’agente che deve mettere insieme tantissimi fattori: quello dell’empatia, della capacità di trasferire il mondo che racchiude l’occhiale che stiamo cercando di dipanare davanti ai vostri occhi con i nostri appuntamenti quotidiani in questo momento di calma forzata e ascolto attento.
Gli agenti entrano sempre con un sorriso nei negozi di ottica che scelgono anche se spesso sono certi che non ne avranno uno di ricambio. Gli ottici che vanno a conoscere e cercare sono un misto di dedizione e diffidenza per un mondo che è così tanto cambiato dando largo spazio anche a chi questo lavoro che nasceva per passione lo fa solo per business. Una buona parte degli occhiali che campeggiano nelle rastrelliere che un utente finale si trova ad approcciare da solo non sono passati di mano in mano come consegna ma sono frutto di numeri freddi che spingono le macchine e li impacchettano con la destinazione già decisa prima della loro nascita. Tanti numeri, tanti pezzi, tante destinazioni, posti già assegnati, tempo di vita già deciso. Non sono questi gli occhiai che portano gli agenti di cui vogliamo parlarvi.
Fabio Vallerini ci ha raccontato la sua esperienza che muove dalla passione di un amico di infanzia agente del settore. Fabio è un ragazzo pieno di voglia di imparare quando entra in Silhouette più di 10 anni fa e si fa le ossa in un’azienda che pur non piccola investe sulle persone fino a coinvolgerle nei processi produttivi in fasi inusuali per un agente. Questo è proprio ciò che accade nel 2016 a Fabio con il progetto NEUBAU che nasce come costola dell’azienda in filosofia di ecosostenibilità in un momento in cui questo concetto non era così battuto. NEUBAU che è il nome del settimo distretto di Vienna, è il quartiere degli artisti di strada che pulsa di vita, creatività. Gli occhiali della linea rispettando l’essenza dell’azienda votata alla leggerezza e soprattutto al confort, nasce con nuove tecnologie che hanno coadiuvato un processo complesso di realizzazione attenta e consapevole in ogni passaggio e che Fabio ci ha descritto con dovizia di particolari. Oggi Fabio Vallerini con orgoglio e consapevolezza del prodotto di cui si sente a tutti gli effetti brand ambassador cerca tra gli ottici chi può sposare quel progetto che ha visto nascere e che porta avanti con successo.
Con grande piacere sia mio che di Fabio Vallerini abbiamo ospitato anche la testimonianza di Paolo Cortinovis agente per i brand Liò, Lamarca, Retrosuperfuture che ha vissuto la brutta esperienza che ci tiene chiusi in casa sulla sua pelle e dalla quale è uscito vittorioso e con il bel sorriso che lo contraddistingue. Paolo è restato con noi nella fase delle domande e del confronto e ci ha portato la sua esperienza di agente imprenditore di se stesso che sceglie, comunica e rappresenta i brand che porta nelle sue valigie sopportando il peso di ogni scelta che compie. Questo racconto della puntata non sarebbe esaustivo se non parlassimo della partita che ha giocato la tecnologia che si è divertita a togliere l’audio a più riprese creando un balletto a 3 nel quale il conduttore ha dovuto cimentarsi in più riprese. L’improvvisazione che è un arte conosciuta a chi ogni giorno in negozio si chiede come finirà la giornata e se la sua dedizione porterà ai risultati sperati, è stata molto utile in questa situazione. Abbiamo avuto due persone fantastiche come Fabio e Paolo colleghi nel lavoro e amici nella vita che hanno reso tutte le difficoltà meno insidiose e hanno dato vita a un bel confronto continuato anche dopo nei commenti sui social.
Il nostro augurio di pasqua con le voci di Beppe Dossena e Christian Panucci che ringraziamo di cuore, voleva essere di buon auspicio per noi tutti per i giorni a venire perché “quando noi italiani scendiamo in campo non ce n’è per nessuno”. Ci siamo riusciti?