Ieri sera abbiamo ospitato a RADIO OTTICA Piera Da Rin Vidal della Luxol azienda che a Lozzo di Cadore da oltre cinquant’anni produce occhiali nella terra dove l’occhiale è nato, quella veneta. La Luxol che ai suoi esordi all’inzio degli anni settanta proponeva occhiali in laminato oro si è poi specializzata nella produzione di occhiali in metallo e negli ultimi anni ha inserito anche quella in acetato completando la sua proposta.
“ Agli inizi del nuovo millennio quando la globalizzazione ha sconvolto il nostro settore con doppio risvolto uno diretto alla sottrazione del lavoro per spostarlo su in paesi che proponevano prodotto a basso costo e l’altro all’inserimento di una concorrenza su suolo italiano che chiamava un prodotto diverso con lo stesso nome, abbiamo semplicemente tenuto duro e fatto una profonda riflessione” ci dice Piera quando le chiediamo di parlarci di uno dei momenti più difficili che il nostro settore ha attraversato. “Ci siamo guardati in faccia, abbiamo guardato le nostre origini, le idee dei nostri genitori che hanno investito sogni, tempo e sostanze nella qualità del prodotto su cui si basa l’azienda, abbiamo guardato la nostra bella terra che meritava e tuttora merita rispetto e abbiamo deciso di contribuire a darla la dignità che merita e non cambiare rotta.”.
Delocalizzare la produzione era una strada possibile per l’azienda per provare a mantenere i fatturati ma avrebbe snaturato il loro essere figli di quella terra e soprattutto non avrebbe consentito di seguire con i propri occhi la produzione da vicino, come hanno sempre fatto, avrebbe reso impossibile la procedura che consente ancora oggi di fornire un prodotto della qualità abituale. “Abbiamo ragionato con il cuore” confessa Piera “nelle difficoltà non si ragiona con i soldi ma con la passione. Non è stato semplice ma oggi siamo felici di averlo fatto e convinti di aver fatto la cosa giusta”.
La LUXOL ancora oggi come cinquant’anni fa quando realizzava già un prodotto finale che portava il suo nome, costruisce l’occhiale intorno alle lenti che sia prima di tutto confortevole e che esprima al meglio con qualità, tecnica e abilità la sua funzione di presidio medico. “Non rinunciamo all’estetica e alla bellezza anzi” ci dice Piera “stiamo investendo per continuare a proporre il giusto mix tra tecnica, design, bellezza in tutte le nostre collezioni dalla più classica Luxol 1969 alle nuove NOS e Trama”.
Piera ci racconta anche il progetto “Hands on Luxol” che nasce con l’entusiasmo di chi accoglie gli ottici che hanno voglia di conoscere l’azienda e mettere fisicamente le mani sui prodotti in lavorazione, sulle macchine che li rendono perfetti secondo gli standard di quella qualità strenuamente difesa negli anni.
Inutile nascondere che Piera con la sua dolcezza e l’orgoglio che le brillava negli occhi ci ha emozionato e affascinato. “La fase manuale di lavorazione dona agli occhiali un’anima” chiosa Piera e noi grazie al suo racconto adesso sappiamo esattamente a cosa si riferisce.
Grazie Luxol
Grazie Piera