Le OPTympics celebrano l’innato spirito sportivo degli ottici

Ottica Diecidecimi Glasstylist - Logo Optympics - Silmo Paris 2024

Un martedì di fine luglio.

L’aria intrisa di incertezza e umidità in una delle estati meteorologicamente più tormentate che io ricordi: il cielo mescola gli elementi con un algoritmo impazzito come se avesse perso la bussola, il ritmo e l’incedere del tempo. Troppi elementi di disturbo, troppo caos. Troppo tutto.

Nella Milano che percorro ogni giorno per arrivare nel mio piccolo angolo fedele a se stesso da oltre quarant’anni, cerco di ritrovare sicurezza nella routine quotidiana che mai come in questo momento porta la serenità che il mondo circostante nega. E’ tutto un rassicurante e terapeutico rito quotidiano: aprire la porta, salutare i vicini, prendere il caffè, sorridere alla cliente che passeggia, iniziare la giornata accogliendo e supportando l’occhiale storto, la vitina ribelle, tentare di soddisfare tutte le richieste dalle impossibili a quelle normali.

Negli anni post covid si sono moltiplicate le telefonate, i messaggi con le richieste più strane, l’assistenza perenne che deve fare i conti con le risorse anche di tempo di chi decide come la sottoscritta di essere l’unico riferimento per i miei clienti. Una scelta dettata da mille fattori la cui somma non è mai un numero ma una persona, in tutte le sue competenze, le capacità, i limiti, l’entusiasmo e la passione della natura umana. Mi sono ritrovata catapultata in questo mondo meraviglioso dell’ottica oramai da 15 anni e non ho mai smesso di studiare e intraprendere sfide ogni giorno di qualsiasi tipo.

Un mestiere quello dell’ottico definito da secoli di pratica eppur sempre al centro di discussioni interne ed esterne sulla sua esatta collocazione. Nel frattempo ogni giorno come tanti colleghi intraprendo con disciplina e forza di volontà, armata di innato spirito sportivo quella che non è una competizione ma più una missione: supportare il benessere visivo delle persone, convogliare con i dispositivi immagini nitide nella loro vita di tutti i giorni, consigliare quando necessario il percorso adatto per ogni esigenza reindirizzando alle figure professionali specializzate che si occupano di visione.

Se avrò mai l’occasione di poter celebrare questa categoria silente e operosa lo farò! Questo mi sono sempre detta, una categoria che mentre sembra perdere identità nelle maglie strette e rigide delle catene è invece sempre più brillante, vibrante e innovativa nello spirito dell’ imprenditore indipendente che non perde mai la bussola ma la tiene sempre salda in mano per se e per il settore: le persone sono sempre al centro.

Radioottica, l’iniziativa spontanea diventata un progetto nato senza gestazione, pensato e realizzato in tempo reale, sparato in rete con un sorriso intriso di speranza e disperazione in piena pandemia, ha raccolto proprio il mio desiderio nascosto di contribuire in qualche modo a non smarrire la strada ma anzi a costruirne una sollecitando la condivisione di pensieri ed esperienze di colleghi e altre figure del settore. Radioottica ha creato tante connessioni e generato un imprinting positivo di condivisione in chi l’ha vissuta e la vive ogni volta che si riesce a darle voce.

Le occasioni di poter celebrare questa categoria con un respiro internazionale sono arrivate però grazie agli amici di Silmo Paris sempre pronti ad ascoltarti e accogliere le tue idee, anche se sei piccolo e le uniche cose che hai sono tanta passione, due mani e una testa. Da qualche anno sono stata accolta e ho seguito personalmente i progetti nati dalle mie idee : l’anno scorso Place d’Italie dedicata allo spirito e genio italico da sempre apprezzato dai cugini d’oltralpe e quest’anno le OPTympics.

Come non cogliere l’opportunità di evidenziare il naturale approccio “sportivo” degli ottici – dedizione, impegno, passione, rispetto, FairPlay, collaborazione lavoro di squadra – e celebrarli in una Parigi che quest’anno è riuscita a declinare i valori dello sport in ogni forma ed espressione? La dedizione degli ottici alla propria professione è un vero e proprio “allenamento” continuo nella pratica quotidiana di un grande numero di mansioni: dall’aggiornamento costante di una professione che si arricchisce ogni giorno di nozioni, studi di settore, nuove tecnologie, nuovi materiali in ambito oftalmico e tecnico fino alle strategie di marketing e comunicazione indoor nel negozio fisico, outdoor nel mondo sociale e web, per finire con il lavoro dell’imprenditore nella gestione a 360 gradi dell’attività.

Le OPTympics saranno uno spazio nel cuore del padiglione 7 dedicato a una sorta di sfida pensata per mettere alla prova le competenze pratiche e teoriche che gli ottici acquisiscono nel training quotidiano. Prima di utilizzare qualsiasi strumento di misurazione gli occhi di un ottico attraversano le lenti del cliente che hanno di fronte per intuirne il potere. E’ un gesto semplice e naturale che avvia nella sua testa tutto il processo che seguirà. E’ da una riflessione su questo semplice tratto distintivo che nasce l’idea di chiedere agli ottici di prendere parte ad una sorta di sfida con se stessi e contro il tempo.

Una sfida che si basa sulla capacità nella misurazione precisa delle lenti con occhi e mani, nell’abilità e velocità di montaggio e smontaggio delle montature in un atmosfera di condivisione e competizione amichevole. Una classifica per nazioni sempre visibile a tutti i partecipanti sarà il termometro delle OPTympics che vogliono essere un momento di divertimento e aggregazione che esalti con leggerezza le doti degli ottici. Una categoria che testimonia come nell’inevitabile evoluzione tecnologica sia fondamentale la centralità dell’essere umano, ancora la macchina più potente in nostro possesso.

Grazie a Silmo, la fiera internazionale dell’ottica che ogni anno spalanca al settore le porte del nuovo anno con il suo carico di novità e l’allure che da trent’anni affascina il nostro settore, le OPTympics accompagneranno l’edizione del 2024 con il loro carico di energia da condividere tra tutti coloro che metteranno in gioco il loro innato spirito sportivo che per gli ottici parte sempre dagli occhi e arriva sempre al cuore.

Sono ancora alla ricerca del mio dono di ubiquità…ma con scarsi risultati:-) Ergo chiedo scusa fin da ora ai miei affezionati clienti che per qualche giorno dovranno fare a meno di me. Loro sanno bene che nelle vetrine di DIECIDECIMI Glasstylist che tanto apprezzano il mio viaggio a Silmo Parigi ogni anno porta una ventata di freschezza e novità. Non vi deluderò nemmeno questa volta, riuscirò a catturare tutta l’energia dalla fiera e dalle iniziative a cui partecipo con grande entusiasmo.

Il mio mondo, i miei occhi girano naturalmente intorno a voi.

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